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Gianni Dessì Riflessi
Dal 13 novembre 2003 al 30 gennaio 2004
nelle due sedi di via Margutta e via della Mercede

Riflessi, la prima personale di Gianni Dessì a Roma da quella del 1999 presso l'Associazione Culturale "Volume!" e la terza mostra della Galleria dell'Oca dalla riapertura della primavera 2003.

Dopo Siskur dell'artista romano Nunzio e la mostra dedicata alle opere dei primi anni sessanta di Franco Angeli e Mario Schifano, dal 14 novembre la galleria espone un gruppo di lavori inediti di Dessì realizzati proprio per gli spazi dell'Oca. Sono dipinti di grande formato, installazioni e sculture che l'autore ha voluto riunire sotto il titolo Riflessi.

La terza mostra della Galleria dell'Oca coincide anche con l'apertura di uno spazio in via Margutta, quasi un ingresso ideale che va ad aggiungersi agli spazi già noti di via della Mercede e la mostra di Dessì coinvolge entrambi i luoghi.

La mostra
È lo stesso Dessì che, a proposito della sua mostra, dice: " una mostra: cinque ambienti, uno per ogni dito.
Il primo in via Margutta, gli altri quattro in via della Mercede. Cinque stanze su un'idea della pittura e sul suo spazio, il dentro e il fuori, il vedere e la visione, l'alto e il basso, riflessi... e un sottotitolo per tutti: la passione per il volume fa perdere di vista la matematica".

È una grande mano, infatti, che satura lo spazio di via Margutta - la prima stanza - una mano con l'indice alzato ad indicare un punto giallo sul soffitto, un'indicazione di percorso e nello stesso tempo un'affermazione di protagonismo del vedere ma anche un'apertura su un "oltre", su una visione appunto. L'installazione si ricollega all'idea delle camere pictae che Dessì ha sviluppato in più occasioni come luoghi dove la pittura affacciandosi ridisegna lo spazio.

Nella seconda stanza, in via della Mercede, Dessì colloca una scultura in gesso dipinto di giallo - un volto, il proprio ritratto (?) - sopra il quale inserisce un'ulteriore dimensione: un rettangolo nero che contraddicendo la plasticità della scultura apre alla profondità virtuale della pittura. La vista, in quel punto dove sembra esserci un buco, inevitabilmente si fa più acuta a cercare un "dentro", i segni di un possibile riconoscimento.

Nella terza, è il luogo stesso a mostrarsi: quattro pareti, due finestre di cui una aperta reca nella propria luce un dipinto su vetro montato sul serramento che divide il dentro dal fuori. In quel vetro dipinto si riflettono i segni esterni della facciata borrominiana. Intorno, sulle pareti, una serie di piccoli opere - Riflessi - dove la pittura investe gli stessi elementi: il vetro, il legno, la carta.

Nella quarta, una tela di grandi dimensioni Studio giallo occupa quasi per intero la parete. Un'interno, una profondità creata dal colore, due grandi "finestre" o " tele" (?) bianche ai lati, un tavolo al centro della tela e sulla parete di fondo un "quadro" o una finestra (?): a differenza del vetro dipinto della stanza precedente in cui la pittura include e apre allo spazio reale, Studio Giallo immette nello spazio reale della stanza lo spazio mentale della pittura, lo studio dell'artista.

Nell'ultima stanza la mostra si chiude con due opere: Stella e Quadro Rosso. Qui l'idea della pittura di Dessì si ripropone in un repertorio di elementi specifici: la materia è ricca di stratificazioni eterogenee, il colore è steso con energia e sintesi gestuale, lo spazio è dilatato da tagli, complicato da inserti materici, ordinato, talvolta, da trame ottenute dalla stesura più composta del colore.

L'autore
Gianni Dessì è nato a Roma nel 1955, si è diplomato all'Accademia di Belle Arti della sua città nel 1976 in scenografia con Toti Scialoja.

Dal 1978 partecipa a diverse mostre collettive e nel 1979 presenta la sua prima personale all'Arte Fiera di Bologna con la Galleria Ugo Ferranti di Roma. Segue un'intensa attività espositiva in Europa e negli Stati Uniti presso le gallerie Ugo Ferranti a Roma, Folker Skulima a Berlino, Gian Enzo Sperone a Roma, Sperone Westwater a New York, Triebold a Basilea e Rheinfelden, Alessandro Bagnai a Siena, Volker Diehl a Berlino, Gian Ferrari a Milano, Otto a Bologna, Galerie di Meo a Parigi.

Nel 1995 la Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento gli dedica un'ampia rassegna antologica curata da Danilo Eccher.

Fra le mostre più recenti quella tenuta presso l'Associazione Culturale "Volume!" nel 1999, "Del dire e del Fare" presso la Galleria Bagnai a Siena nel 2000 e "Legenda" alla Galleria dello Scudo a Verona nel 2001.

Significativa l'attività per il teatro: Dessì disegna le scenografie del Parsifal di Richard Wagner, con la direzione musicale di Claudio Abbado e la regia di Peter Stein, per il festival di Salisburgo nella primavera del 2002. L'opera viene riproposta nell'ambito del festival di Edimburgo, nell'estate dello stesso anno. In quella occasione l'istituto di cultura italiano di Edimburgo gli dedica una mostra personale.

Attualmente è impegnato, sempre per il teatro, alla realizzazione delle scene dell'opera Il cordovano di Goffredo Petrassi, con la direzione musicale di Marcello Panni e la regia di Stefano Vizioli, che il teatro dell'Opera di Roma presenterà nel marzo del 2004.

Elenco delle opere
Via Margutta
Stanza 1
Camera picta, gesso policromo e tempera su muro

Via della Mercede
Stanza 2
Faccia a faccia, tempera e olio su gesso, 79 x 50 x 45 cm

Stanza 3
Vetro dipinto - acrilico, 205 x 105 cm
Riflessi, 33 pezzi, tempera su carta, tavola e vetro, 40 x 30 cm

Stanza 4
Studio giallo - encausto e olio su tela, 283 x 383 cm

Stanza 5
Stella - encausto e olio su tavola e tela, 233 x 183 cm
Quadro rosso - encausto e olio su tavola e tela, 233 x 183 cm

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